Se stai cercando come individuare correttamente le soluzioni alle strategie antincendio (tra quelle possibili) con LA NUOVA VERSIONE del Codice di Prevenzione Incendi (DM 18 ottobre 2019) sei nel posto giusto e ti consigliamo di continuare la lettura.
La strategia antincendio S.1 Reazione al fuoco
La reazione al fuoco è una misura antincendio di protezione passiva (non serve infatti l’intervento di un operatore o di un impianto) che esplica i suoi principali effetti nella fase di prima propagazione dell'incendio (quella caratterizzata dall’esodo degli occupanti), con l'obiettivo di limitare l'innesco dei materiali e la propagazione stessa dell'incendio. Si riferisce infatti al comportamento al fuoco dei materiali nelle effettive condizioni finali di applicazione (vedi Granfell Tower, e l’effetto camino), con particolare riguardo al grado di partecipazione all'incendio che essi manifestano in condizioni standardizzate di prova.
Individuazione del livello di prestazione
I livelli di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali impiegati nelle attività sono riportati nella tabella S.1-1. Questi requisiti sono applicati agli ambiti dell'attività ove si intenda limitare la partecipazione dei materiali alla combustione e ridurre la propagazione dell'incendio. Come tutti i livelli di prestazione del Codice, sono individuati con numero romano (I, II, III, IV) e rappresentano idealmente le taglie di un vestito che deve potersi adattare al meglio alla nostra attività. Più alto è il livello e più alte saranno le restrizioni.
tabella S.1-2 e S.1-3
Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione
Nelle tabelle S.1-2 ed S.1-3 sono riportati i criteri generalmente accettati per l'attribuzione agli ambiti dell'attività dei livelli di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali.
Questa fase è estremamente importante, perché sarà quella che definirà l’entità delle misure antincendio. Il parametro fondamentale è l’Rvita, individuato a termine della valutazione del rischio incendio. La struttura del Codice, prevede la possibilità, in alcuni casi, che vi siano prescrizioni differenti tra le vie d'esodo dell'attività limitatamente a vie d'esodo verticali, percorsi d'esodo (corridoi, atri, filtri...) e spazi calmi, e gli altri locali dell’attività.
Esempio 1: Stabilimento industriale
Ipotizzando di essere in uno stabilimento industriale con Rvita: A3, i criteri della tabella S.1-2 ed S.1-3 attribuiscono i seguenti livelli:
vie di esodo dell’attività: Livello di prestazione I
altri locali dell’attività: Livello di prestazione I
Esempio 2: Ufficio aperto al pubblico
Ipotizzando di essere in un ufficio con Rvita: B2, classificato OA, HA, i criteri della tabella S.1-2 ed S.1-3 attribuiscono i seguenti livelli:
vie di esodo dell’attività: Livello di prestazione III*
altri locali dell’attività: Livello di prestazione II
*attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale che ad esempio indica che in caso di incremento del livello di prestazione delle strategie S.6 ed S.7 è possibile ridurlo a II.
Esempio 3: Albergo
Ipotizzando di essere in un albergo con Rvita: Ciii2, classificato PB, HA, i criteri della tabella S.1-2 ed S.1-3 attribuiscono i seguenti livelli:
vie di esodo dell’attività: Livello di prestazione III
altri locali dell’attività: Livello di prestazione II
*attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale, che ad esempio indica che nelle camere (aree TC) sono obbligatori imbottiti e tendaggi di classe GM2 e che le limitazioni al 5% di materiali di classe GM4 può essere estesa al 25% nel caso di rivestimenti in legno.
Esempio 3: Autorimessa condominiale
Ipotizzando di essere in una autorimessa condominiale con Rvita: A2, classificato SA, AA, HA i criteri della tabella S.1-2 ed S.1-3 attribuiscono i seguenti livelli:
vie di esodo dell’attività: Livello di prestazione I
altri locali dell’attività: Livello di prestazione I*
*attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale, che ad esempio indica che nelle arre di parcamento (aree TA) non è ammesso il livello di prestazione I
Soluzioni progettuali
Nel codice sono riportate, per ciascun livello di prestazione, le soluzioni conformi riferite ai gruppi di materiali GM0, GM1, GM2, GM3, GM4, e specifica che possono esclusi da valutazione dei requisiti di reazione al fuoco i materiali stoccati od oggetto di processi produttivi (es. beni in deposito, in vendita, in esposizione, ...), gli elementi strutturali portanti per i quali sia già richiesta la verifica dei requisiti di resistenza al fuoco e i materiali protetti con separazioni di classe di resistenza al fuoco almeno K 30 o EI 30.
Indipendentemente dalle soluzioni conformi adottate per i rivestimenti, sono comunque ammessi materiali, installati a parete o a pavimento, compresi nel gruppo di materiali GM4, per una superficie non superiore al 5% della superficie lorda interna delle vie d'esodo o dei locali dell'attività (es. somma delle superfici lorde di soffitto, pareti, pavimento ed aperture del locale).
Soluzioni conformi per il livello di prestazione II
Si considera soluzione conforme l'impiego di materiali compresi del gruppo GM3, ovvero:
Classe 1 italiana per: materiale per impianti, materiali di isolamento;
Classe 2 italiana per: arredamento, scenografie, tendoni per coperture, rivestimenti e completamenti;
Classe 4 italiana per: materiali di isolamento protetti.
Soluzioni conformi per il livello di prestazione III
Si considera soluzione conforme l'impiego di materiali compresi del gruppo GM2, ovvero:
Classe 1 italiana per: arredamento, scenografie, tendoni per coperture, rivestimenti e completamenti, materiale per impianti, materiali di isolamento;
Classe 3 italiana per: materiali di isolamento protetti.
Soluzioni conformi per il livello di prestazione IV
Si considera soluzione conforme l'impiego di materiali compresi del gruppo GM1, ovvero:
Classe 0 italiana per: rivestimenti a soffitto, controsoffitti, pavimentazioni sopraelevate, materiali di isolamento;
Classe 1 italiana per: arredamento, scenografie, tendoni per coperture, rivestimenti e completamenti, materiale per impianti;
Classe 2 italiana per: materiali di isolamento protetti.
Soluzioni alternative
Se la soluzione conforma risulta essere troppo vincolante e/o troppo onerosa nelle opere di adeguamento, contattaci ed insieme troveremo la soluzione alternativa più adatta al caso. Il DM 18 Ottobre 2019 introduce alcune possibili soluzioni alternative (in realtà ne esistono molte altre) per qualsiasi livello di prestazione.
Oggetto della soluzione: Partecipazione dei materiali all’incendio (§ S.1.1)
Modalità progettuale: Si dimostri che è comunque garantita la salvaguardia della vita degli occupanti (capitolo M.3) e, se applicabile, la protezione dei beni, prevedendo scenari d’incendio di progetto ad hoc negli ambiti ove non siano installati i materiali con i requisiti minimi di reazione al fuoco richiesti.
Esempio: All'interno di uffici con Rvita B2, la soluzione alternativa consiste nello sviluppare scenari di incendio all'interno degli uffici stessi, tenendo in considerazione le reali caratteristiche di velocità di propagazione dei materiali. Verificando mediante ASET-RSET il sistema d'esodo, è dimostrato il collegato livello di prestazione al livello di prestazione individuato.
info soluzione alternativa
Ora hai tutti gli strumenti necessari per applicare la strategia S.1 Reazione al fuoco, concetti fondamentali per rallentare (ma non fermare) la propagazione dell’incendio.
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