Autorimessa CavernaL’attività in oggetto tratta di un’autorimessa aperta al pubblico da realizzarsi all’interno di una caverna di roccia del Monte Benedetto. Essa si sviluppa su sei livelli dedicati al parcheggio di autovetture e di un livello tecnico sovrastante dove trovano spazio gli impianti di aspirazione e di ventilazione.
La sua esclusività è rappresentata dal fatto che il parcheggio sarà allacciato, per il traffico veicolare, alla galleria mediante una rotatoria sotterranea.
L’attività si inquadra come att. 75.4.C. del D.P.R. 151/2011 “Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluripiano e meccanizzati, con superficie superiore a 3.000 mq”; e come att. 49.3.C. del D.P.R. 151/2011 “Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva > 700 kW”.
Obiettivo del progetto
L’obiettivo della progettazione era la presentazione dell’istanza di Valutazione Progetto al Comando dei Vigili del Fuoco di riferimento per l’intera attività. Nella progettazione era fondamentale mantenere nel compartimento uno strato libero dai fumi che permettesse la salvaguardia degli occupanti e delle squadre di soccorso; inoltre, fumi e calore non dovevano propagarsi verso compartimenti limitrofi.
Progetto tortuoso, dovuto anche all’impossibilità di realizzare aperture tramite finestre per lo smaltimento dei prodotti della combustione, essendo l’attività all’interno di un monte.
Realizzazione del progetto
Date le difficoltà a monte del progetto, si è operato per munire l’intera attività con:
- un impianto IRAI ad attivazione automatica;
- rete idranti;
- impianto sprinkler a controllo a secco;
- impianto di evacuazione forzata dei fumi;
- sistema EVAC.
Inoltre, in previsione di una presenza di occupanti con limitate abilità e si ritroverebbero in difficoltà nel raggiungere il luogo sicuro tramite le vie d’esodo verticali, sono stati impiegati spazi calmi.
Le difficoltà progettuali hanno richiesto l’adozione di soluzioni alternative per garantire sia l’esodo che il controllo di fumi e calore. Attraverso l’adozione di molteplici scenari di incendio sono state effettuate diverse simulazioni tramite modelli di campo ed è stato possibile verificare che nell’attività viene mantenuto uno strato libero dai fumi tale da permettere la salvaguardia degli occupanti e delle squadre di soccorso.
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L’attività in oggetto tratta di un’autorimessa aperta al pubblico da realizzarsi all’interno di una caverna di roccia del Monte Benedetto. Essa si sviluppa su sei livelli dedicati al parcheggio di autovetture e di un livello tecnico sovrastante dove trovano spazio gli impianti di aspirazione e di ventilazione.
La sua esclusività è rappresentata dal fatto che il parcheggio sarà allacciato, per il traffico veicolare, alla galleria mediante una rotatoria sotterranea.
L’attività si inquadra come att. 75.4.C. del D.P.R. 151/2011 “Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluripiano e meccanizzati, con superficie superiore a 3.000 mq”; e come att. 49.3.C. del D.P.R. 151/2011 “Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva > 700 kW”.
Obiettivo del progetto
L’obiettivo della progettazione era la presentazione dell’istanza di Valutazione Progetto al Comando dei Vigili del Fuoco di riferimento per l’intera attività. Nella progettazione era fondamentale mantenere nel compartimento uno strato libero dai fumi che permettesse la salvaguardia degli occupanti e delle squadre di soccorso; inoltre, fumi e calore non dovevano propagarsi verso compartimenti limitrofi.
Progetto tortuoso, dovuto anche all’impossibilità di realizzare aperture tramite finestre per lo smaltimento dei prodotti della combustione, essendo l’attività all’interno di un monte.
Realizzazione del progetto
Date le difficoltà a monte del progetto, si è operato per munire l’intera attività con:
- un impianto IRAI ad attivazione automatica;
- rete idranti;
- impianto sprinkler a controllo a secco;
- impianto di evacuazione forzata dei fumi;
- sistema EVAC.
Inoltre, in previsione di una presenza di occupanti con limitate abilità e si ritroverebbero in difficoltà nel raggiungere il luogo sicuro tramite le vie d’esodo verticali, sono stati impiegati spazi calmi.
Le difficoltà progettuali hanno richiesto l’adozione di soluzioni alternative per garantire sia l’esodo che il controllo di fumi e calore. Attraverso l’adozione di molteplici scenari di incendio sono state effettuate diverse simulazioni tramite modelli di campo ed è stato possibile verificare che nell’attività viene mantenuto uno strato libero dai fumi tale da permettere la salvaguardia degli occupanti e delle squadre di soccorso.