Velocità caratteristica di crescita dell’incendio
Il codice di prevenzione incendi (DM 19 ottobre 2019), ha trasformato la valutazione del rischio in parametri concreti e decisamente prestazionali. Se è vero che risulta più semplice definire lo stato degli occupanti prevalente, è più delicata la scelta invece del rateo di crescita prevalente dell'incendio.
Per capire quale "ta" utilizzare bisogna aver chiari i fattori che influenzano la velocità di crescita dell'incendio.
Elenchiamone alcuni:
- tipologia di materiale (un materiale più è "facilmente infiammabile/combustibile" più aumenta la velocità di propagazione)
- umidità (più è secco e più è veloce)
- accatastamento (un accatastamento ordinato ed impilato bene, riduce la velocità - classico esempio il libro, rispetto i fogli sparsi e accartocciati-)
- la disposizione (lo stesso materiale disposto in orizzontale propaga più lentamente rispetto lo stesso quantitativo disposto in verticale - es. su scaffali-)
- la ventilazione (difficile da tenerne conto, ma se un locale è ben ventilato la propagazione è favorita)
Come scegliere?
Quali sono le considerazione da fare quindi quando si deve classificare il rateo di crescita:
- consultazione di curve RHR sperimentali per capire meglio la velocità di crescita reale (esempio per un'auto in un garage)
- classificare lo stoccaggio in accordo alla normativa UNI 12854 (esempio HHS3, HHP1...);
- altezza di impilamento del materiale combustibile;
- ultimo, ma non per importanza, controllare se si ricade negli "esempi" della tabella G.3-4;
le tabelle citate sono queste:
Cosa posso fare se a seguito dell'individuazione del rateo di crescita questo si traduca in misure di prevenzione e protezione troppo costose da mettere in atto?
E' opportuno valutare l'applicazione della soluzione alternativa, che tramite l'utilizzo dell'ingegneria della sicurezza antincendio, nella maggior parte dei casi consente di ridurre notevolmente i costi di adeguamento antincendio nelle attività.