Esodo con approccio ingegneristico FSE

Filippo Battistini
- 4 MIN
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ESODO: Approccio Ingegneristico alla Sicurezza Antincendio

Il DM 03/08/2015 rappresenta una vera e propria rivoluzione nel panorama nazionale in merito alla sicurezza in caso di incendio nelle attività soggette al DPR 151/2011. In gergo tecnico viene chiamato Codice di prevenzione incendio e/o RTO, dall’acronimo di Regola Tecnica Orizzontale. La sua struttura, perfettamente suddivisa in 10 Strategie antincendio rappresenta un format decisamente intelligente in quanto consente di svolgere l’attività di progettazione con metodologie differenti senza particolari interferenze. ogni strategia infatti può essere trattata con soluzione conforme, soluzione alternativa o soluzione in deroga. Il Codice rappresenta una metodologia semi-prestazionale ovvero sono individuati diversi livelli di prestazione che rappresentano le “taglie” del nostro vestito normativo. È però da sottolineare che è presente un’ulteriore strumento, ancora più evoluto (contenuto nel codice) riconosciuto come approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio, terminologia italiana per intendere i principi della Fire Safety Engineering.

Possiamo trovarci in fase di progettazione in una situazione in cui l’affollamento del nostro edificio risulti eccessivo per il sistema d’esodo presente, o che le lunghezze massime dei percorsi e/o corridoi ciechi non consentano di verificare la normativa se non eseguendo importanti lavori di adeguamento edile. È qui che entra in gioco l’Ingegneria della Sicurezza Antincendio che tramite la soluzione alternativa al livello di prestazione individuato per la strategia S.4 Esodo consente di progettare specificatamente con i metodi più innovativi (in accordo ai capitoli M1, M2 ed M3 del Codice stesso) limitando spesso, i costi di adeguamento delle strutture. Sia nuove che esistenti.

Di seguito trattiamo un approfondimento in merito alla progettazione corretta di un buon sistema di esodo delle nostre attività.

La strategia antincendio S.4 Esodo

La finalità del sistema d’esodo è di assicurare che gli occupanti dell’attività possano raggiungere o permanere in un luogo sicuro, a prescindere dall’intervento dei Vigili del Fuoco. Le procedure ammesse per l’esodo sono sostanzialmente quattro:

  1. esodo simultaneo(il più comune) è quello che prevede lo spostamento contemporaneo degli occupanti fino a luogo sicuro;
  2. esodo per fasi(avviato in attività complesse come edifici di grande altezza, multisale, centri commerciali, grandi uffici, ecc.) è quello che prevede modalità di esodo in una struttura organizzata con più compartimenti, in cui l’evacuazione degli occupanti fino a luogo sicuro avviene in successione dopo l’evacuazione del compartimento di primo innesco. Si attua con l’ausilio di misure antincendio di protezione attiva, passiva e gestionali;
  3. esodo orizzontale progressivo(avviato tipicamente nelle strutture ospedaliere, dove importante è la componente di limitata deambulazione autonoma degli occupanti e prevede lo spostamento degli occupanti dal compartimento di primo innesco in un compartimento adiacente capace di contenerli e proteggerli fino a quando l’incendio non sia estinto o fino a che non si proceda ad una successiva evacuazione verso luogo sicuro;
  4. protezione sul posto(previsto ad esempio in centri commerciali, mall, aerostazioni…) che prevede la protezione degli occupanti nel compartimento in cui si trovano.

 

Individuazione del livello di prestazione

I livelli di prestazione per l’esodo, attribuibili alle opere da costruzione sono riportati nella tabella S.4-1. Questi requisiti sono applicati a tutti gli ambiti dell’attività. Come tutti i livelli di prestazione del Codice, sono individuati con numero romano (I, II) e rappresentano idealmente le taglie di un vestito che deve potersi adattare al meglio alla nostra attività. Più alto è il livello e più alte saranno le restrizioni.

Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

Nella tabella S.4-2 sono riportati i criteri generalmente accettati per l’attribuzione agli ambiti dell’attività dei livelli di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali.

Questa fase è estremamente importante, perché sarà quella che definirà l’entità delle misure antincendio.

 

Esempio 1: Stabilimento industriale

Ipotizzando di essere in uno stabilimento industriale con Rvita: A3, i criteri della tabella S.4-2 attribuiscono i seguenti livelli:

Livello di prestazione I

Esempio 2: Ufficio aperto al pubblico

Ipotizzando di essere in un ufficio con Rvita: B2, classificato OA, HA, i criteri della tabella S.4-2 attribuiscono i seguenti livelli:

Livello di prestazione I

Esempio 3: Albergo

Ipotizzando di essere in un albergo con Rvita: Ciii2, classificato PB, HA, i criteri della tabella S.4-2 attribuiscono i seguenti livelli:

Livello di prestazione I

Esempio 3: Autorimessa condominiale

Ipotizzando di essere in uno stabilimento industriale con Rvita: A2, classificato SA, AA, HA i criteri della tabella S.4-2 attribuiscono i seguenti livelli:

Livello di prestazione I

Soluzioni progettuali

Nel codice sono riportate, per ciascun livello di prestazione, le soluzioni conformi le quali sono caratterizzate da alcune limitazioni e condizioni di utilizzo.

Soluzioni conformi per il livello di prestazione I

Il sistema d’esodo deve essere progettato nel rispetto di numerosi parametri semi-prestazionali, governati principalmente dall’Rvita e dall’affollamento. Tra questi troviamo ad esempio: le caratteristiche delle porte lungo le vie d’esodo, la densità di affollamento, il numero minimo di vie d’esodo ed uscite indipendenti, le lunghezze d’esodo e dei corridoi ciechi, il calcolo della larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali e verticali, la verifica di ridondanza delle vie d’esodo orizzontali e verticali, il numero minimo di vie d’esodo orizzontali e verticali indipendenti, il calcolo della larghezza minima delle uscite finali e la gestione dell’esodo in presenza di occupanti con disabilità.

Soluzioni conformi per il livello di prestazione II

Non è indicata soluzione conforme, si deve obbligatoriamente ricorrere alle soluzioni alternative.

Soluzioni alternative

Se la soluzione conforme risulta essere troppo vincolante e/o troppo onerosa nelle opere di adeguamento, la normativa prevede un strada alternativa a quella prescrittiva e la Fire Safety Engineering la percorre. Questa metodologia permette di calcolare esattamente i tempi necessari all’esodo degli occupanti, modellando l’edificio nel suo insieme ed inserendo l’affollamento massimo, per poi confrontare il tempo necessario all’esodo (RSET = Required Safe Escape Time) con quello disponibile dagli scenari di incendio più rilevanti (ASET = Available Safe Escape Time).

Tipicamente questo si traduce in possibilità di aumentare l’affollamento nei locali, regolarizzare situazioni con corridoi ciechi troppo lunghi e/o vie d’esodo in numero non sufficiente. Così come porte troppo strette o non apribili nel verso dell’esodo.

Esodo attività commerciale

 

 

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