CERT REI
Come eseguo la verifica di resistenza al fuco?
Eseguito il calcolo del carico di incendio, si è ottenuto un requisito R da garantire (es. R15, R20, R30, R45, R60, R90, R120…) ed è quindi necessario eseguire la verifica di resistenza al fuoco della struttura. Per fare ciò è possibile percorrere tre strade tecnicamente differenti (ma ne esiste una quarta):
Metodi per la CERT REI
CERT.REI metodo tabellare
È quello più semplice, infatti per la valutazione si utilizzano le tabelle contenute nell’allegato al DM 16/02/2007 “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione” oppure, nel caso si utilizzi il DM 03/08/2015 “Codice di Prevenzione Incendi” si utilizzano le tabelle contenute al paragrafo S.2.15.
PREGI
Estrema facilità di utilizzo.
DIFETTI
Altezza massima di pareti e pilatri da rispettare, spessore minimo di intonaco, area complessiva di armatura e sezione trasversale del pilastro ecc… (nel caso in cui non si rispettato i parametri richiesti, è necessario eseguire la verifica con metodo analitico).
CERT.REI metodo sperimentale
È quello demandato a terzi, infatti per la valutazione si fa riferimento a delle prove sperimentali eseguite in laboratori autorizzati. In funzione dell’esito delle prove viene rilasciato la certificazione, la quale riporta le caratteristiche di resistenza al fuoco del campione analizzato. Queste certificazioni, in funzione del metodo utilizzato per eseguirle prendono il nome di rapporto di prova o rapporto di classificazione. Equivalentemente, nel caso si utilizzi il DM 03/08/2015 “Codice di Prevenzione Incendi” si utilizzano i criteri contenuti al paragrafo S.2.13.
PREGI
Estrema facilità di utilizzo.
DIFETTI
Esito della verifica demandata al costruttore e/o certificatore a seguito di onerose prove sperimentali in laboratorio, costi elevati di adeguamento (nel caso in cui non siano presenti prove sperimentali, è necessario eseguire la verifica con metodo analitico).
CERT.REI metodo analitico
È più complesso dei precedenti, infatti per la valutazione di resistenza al fuoco, necessariamente un professionista iscritto nell’elenco del M.I., deve eseguire una valutazione analitica secondo le indicazioni contenute negli Eurocodici. Nel caso si utilizzi il DM 03/08/2015 “Codice di Prevenzione Incendi” si utilizzano i criteri contenuti al paragrafo S.2.14. Essi si suddividono in “semplificati” ed “avanzati”.
PREGI
Nessun limite di applicabilità, ottimizzazione delle resistenze e risoluzione di problematiche riducendo i costi di adeguamento strutturale;
DIFETTI
Necessità di conoscere le sollecitazioni caratterizzanti la struttura in accordo alle NTC 2008 (altrimenti possono essere ricalcolate) e studio della struttura nella sua interezza.
CERT.REI metodo analitico FSE
È quello più complesso e a più alto contenuto ingegneristico e prestazionale, infatti per la valutazione di resistenza al fuoco, necessariamente un professionista iscritto nell’elenco del M.I., deve eseguire una valutazione analitica riconducibile ad un metodo analitico tradizionale, ma la sollecitazione termica che deve applicare alla struttura è decisamente differente. Non deve applicare la Curva ISO 834 ma bensì la curva naturale di incendio ottenuta da modellazioni avanzate CFD con metodologia FSE.
PREGI
Nessun limite di applicabilità, massimizzazione delle resistenze e risoluzione di problematiche riducendo i costi di adeguamento strutturale, fino ad evitarli completamente.
DIFETTI
Necessità di conoscere le sollecitazioni caratterizzanti la struttura in accordo alle NTC 2008 (altrimenti possono essere ricalcolate) studio della struttura nella sua interezza.
Quale scegliere
Quando mi conviene eseguire i vari metodi?
Nella scelta del metodo da utilizzare per verificare la resistenza al fuoco delle strutture, è importante considerare diversi fattori. Se il produttore fornisce certificati REI sperimentali, è possibile utilizzarli, ma è necessario prestare attenzione ai limiti di applicabilità e di valenza dei certificati stessi.
Se la struttura è già stata verificata con i certificati REI tabellari, è opportuno utilizzarli poiché il tempo necessario per la verifica sarà ridotto.
In caso di criticità riscontrate sulla struttura, prima di predisporre soluzioni protettive, è consigliabile effettuare una verifica con i certificati REI analitici, poiché in molti casi le problematiche possono essere risolte in questo modo.
Se, nonostante tutto, la sollecitazione termica sulla struttura risulta troppo elevata, si può optare per la verifica con i certificati REI analitici FSE, che permette spesso di ottenere il risultato desiderato spostando il lavoro dall’adeguamento alla progettazione. È importante valutare attentamente le diverse opzioni a disposizione, al fine di garantire la massima sicurezza possibile rispettando allo stesso tempo i limiti di costo imposti dall’imprenditore.
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