Impianti di allarme

Sistemi di rivelazione e allarme incendio

Il Codice di Prevenzione Incendi (DM 3 agosto 2015) prevede la sezione S.7 dedicata ai sistemi di rivelazione e allarme incendi (IRAI), che sono fondamentali per garantire la sicurezza delle attività e degli occupanti.

Questi sistemi possono essere fissi automatici o manuali e sono progettati per sorvegliare gli ambienti e rilevare eventuali incendi in fase iniziale. In tal modo, è possibile attivare tempestivamente le procedure di emergenza, allertare gli occupanti e chiamare i soccorsi per intervenire nel minor tempo possibile.

Inoltre, i sistemi di rivelazione e allarme incendi sono in grado di attivare anche altri impianti di protezione contro l’incendio, come quelli automatici di inibizione, controllo o estinzione, il ripristino della compartimentazione, l’evacuazione di fumi e calore, il controllo o l’arresto di impianti tecnologici e molto altro ancora.

Se si progetta bene prima di realizzare l’impianto, si può ottimizzare nelle sue dimensioni e prestazioni, con importante risparmio economico. Inoltre, è possibile scegliere tra le normative disponibili quella che approta maggior beneficio alla produttività dell’attività. Infine, se progettato “ad alta affidabilità”, il sistema di rivelazione e allarme incendi riduce al minimo tutte le altre misure di prevenzione e protezione antincendio.

In sintesi, i sistemi di rivelazione e allarme incendi sono un elemento fondamentale per garantire la sicurezza degli occupanti e dei beni all’interno di un’attività, e rappresentano una scelta strategica per ogni imprenditore che desidera proteggere il proprio patrimonio.

Inquadramento normativo

Dal punto di vista normativo, i sistemi di rivelazione e allarme fanno riferimento a:

Regolamento Comunitario 305/2011 UE fissa le condizioni per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e i requisiti di base, nello specifico il requisito base è quello della sicurezza in caso di incendio;

DM 22 aprile 2008 n.37 è il regolamento che concerne le attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici: gli impianti di rivelazione e allarme antincendio rientrano nell’ambito di applicazione; specifica che il progetto deve essere redatto secondo la regola dell’arte;

DM 20 dicembre 2012 regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, elencate nel DPR 151/2011. Gli impianti devono essere realizzati secondo le norme pubblicate dall’Ente di Normalizzazione Europea e il progetto deve essere corredato di specifica dell’impianto; alternativamente si possono seguire le norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio e, in questo caso, sulla specifica è necessaria la firma di un professionista antincendio;

UNI 9795 e EN 54 regola dell’arte.

Regola dell’arte

Per regola dell’arte si intende l’insieme delle norme e regole tecniche a cui fare riferimento per la corretta esecuzione di determinati lavori. Per la progettazione dei sistemi di rivelazione e allarme incendi, la regola dell’arte prevede l’utilizzo delle norme:

UNI 9795:2013

Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Progettazione, installazione ed esercizio” – Prescrive i criteri per la progettazione, l’installazione e l’esercizio dei sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio. Si applica ai sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di allarme d’incendio, collegati o meno ad impianti di estinzione o ad altro sistema di protezione, destinati all’installazione in edifici indipendentemente dalla destinazione d’uso;

EN 54

“Fire detection and fire alarm systems” – è una serie di standard europei recepita a livello italiano attraverso la serie UNI EN 54 “Sistemi di rivelazione e segnalazione di incendio” che, suddivisa in parti, descrive le funzioni dei componenti di un sistema e si applica ai sistemi di rivelazione e allarme incendio posti a protezione degli edifici (la norma non si applica ai rivelatori autonomi di fumo, che fa riferimento alla UNI EN 14604).

Livello dl
prestazione
Descrizione
IRivelazione e diffusione dell'allarme di incendio mediante sorveglianza degli ambiti da parte degli occupanti dell'attività.
IIRivelazione manuale dell'incendio mediante sorveglianza degli ambiti da parte degli occupanti dell'attività e conseguente diffusione dell'allarme.
IIIRivelazione automatica dell'incendio e diffusione dell'allarme mediante sorveglianza di ambiti dell'attività.
IVRivelazione automatica dell'incendio e diffusione dell'allarme mediante sorveglianza dell'intera attività.

Tabella S.7-1: Livelli di prestazione

Quali soluzioni progettuali adottiamo?

All’interno del Codice di Prevenzione Incendi vengono indicati i livelli di prestazione attribuibili agli ambiti dell’attività per questa misura antincendio.

La soluzione progettuale adottata, con le relative prescrizioni, dipenderà quindi dal livello di prestazione attribuito ad ogni singolo ambito.

La norma UNI 9795 e EN 54-1 definisce i componenti di un sistema di rilevazione di incendio:

1. Funzione di rivelazione automatica e manuale
2. Funzione comando per segnalazioni ed attivazioni
3. Funzioni associate locali
4. Funzioni associate remote
A. Rivelatore(i) d’incendio
B. Centrale di controllo e segnalazione
C. Dispositivo(i) di allarme incendio
D. Punto(i) di segnalazione manuale
E. Dispositivo di trasmissione dell’allarme incendio
F. Stazione di ricevimento dell’allarme incendio
G. Comando del sistema automatico antincendio
H. Sistema automatico antincendio
J. Dispositivo di trasmissione dei segnali di guasto
K. Stazione di ricevimento dei segnali di guasto
L. Apparecchiatura di alimentazione
M. Centrale di controllo e segnalazione allarmi vocali
N. Interfaccia per comunicazione dati
O. Sistema grafico o BMS
↔ Scambio di informazioni tra funzioni

Una corretta progettazione tiene inoltre conto di aspetti più specifici, legati alle caratteristiche dell’edificio in cui viene inserito l’impianto, tra cui:

Destinazione d’uso;

Tipologia di attività o lavorazioni svolte (lavorazioni particolari o rumorose, materiale presente nell’edificio, etc.);

Layout architettonico e strutturale dell’edificio (presenza di ostacoli, distribuzione dei locali e contenuto, schema strutturale, etc.);

Superficie e altezza dei locali;

Forma del soffitto o della copertura, presenza di controsoffitti o pavimento flottante;

Condizioni di aerazione e di ventilazione naturale o meccanica del locale;

Impianti preesistenti nel caso di modifiche, integrazioni o ampliamenti.

In base a questi aspetti sarà possibile definire:

Aree da sorvegliare e aree che non necessitano di sorveglianza diretta dei rivelatori;

Suddivisione in zone per l’identificazione tempestiva dell’area in cui è presente il focolare d’incendio;

Tipologia di rivelatori (rivelatori manuali ad avvistamento diretto o rivelatori automatici di fumo, di vapori o gas, di calore, di fiamma);

Posizione dei rivelatori;

Tipologia di dispositivi di allarme acustici e luminosi e conformità di suono;

Posizione della centrale antincendio in un luogo permanentemente e facilmente accessibile, protetta dal pericolo d’incendio e da possibili danneggiamenti, sorvegliata da rivelatori di incendio, se non presidiato permanentemente;

Connessioni della rete del sistema.

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