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Normative
Impianti a deplezione d’ossigeno ORS
Nella progettazione antincendio, quando ci troviamo di fronte a locali ad elevato carico di incendio, dove dalla committenza è richiesta particolare attenzione alla business continuity(il cliente non può permettersi che il suo magazzino vada a fuoco, oltre che per il contenuto soprattutto per il fermo produttivo) è necessario valutare l’utilizzo di impianti tali per cui non possano esservi mai le condizioni necessarie ad un innesco di generare un incendio.
Il magazzino è stato protetto dalla tecnologia dell’impianto di riduzione d’ossigeno OSR. Il principio di funzionamento di questo impianto si basa sul fatto che l’aria, in condizioni normali, è una miscela composta per il 20,9% da ossigeno, per il 78% da azoto e per il restante 1,1% da altri elementi. Andando a ridurre la percentuale di ossigeno intorno al 15% in volume, si ottiene un’atmosfera controllata comunque non pericolosa per l’uomo ma tale da non permettere l’innesco di un eventuale incendio. Questa tecnica avviene grazie all’immissione di gas inerte (tipicamente azoto, già presente nell’aria che respiriamo con una concentrazione del 78%) all’interno del volume che vogliamo proteggere;
l’atmosfera protetta avrà dunque un tenore di azoto maggiorato rispetto alla norma (circa pari all’ 84%). Naturalmente, a monte della realizzazione di questi sistemi, è necessario è stata eseguita un’adeguata valutazione del rischio, da parte di professionista abilitato, al fine di verificare l’idoneità al caso in esame
Le Componenti principali dell’impianto sono:
Generalmente essendo progettati a servizio di magazzini automatizzati di grandi dimensioni, le richieste normative possono spingersi fino a richiedere lo studio della dinamica di collasso implosivo. Grazie a tali studi è possibile ottimizzare oltre che l’impianto, anche la struttura del magazzino stesso.
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