Inizio di una nuova era

Filippo Battistini
- 4 MIN
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Dal 20 ottobre 2019, addio al ‘doppio binario’ per 42 attività del DPR 151/2011

Sono in vigore le modifiche al Codice di prevenzione incendi DM 03 agosto 2015 introdotte dal DM 12 aprile 2019

Le modifiche si applicano alle attività “soggette e non normate”, ed eliminano il “doppio binario” per la progettazione antincendio delle attività soggette al controllo da parte dei Vigili del Fuoco.

 

Cambia anche l’allegato tecnico di progettazione?

Non ancora, qualche settimana di off-set per la nuova versione che si chiamerà DM 18 ottobre 2019. Un codice rivoluzionato nella strategia S.4, che punta sempre più ad un approccio prestazionale ed all’utilizzo di soluzioni alternative. Abbiamo aggiornato la nostra guida con la versione 249, che a livello tecnico sarà identica a quella che verrà pubblicata in gazzetta.

 

Quando è obbligatorio?

Il DM prevede che le norme tecniche di prevenzione incendi si applichino obbligatoriamente (in precedenza era facoltativo) alla progettazione, alla realizzazione e all’esercizio di 42 delle 80 attività elencate nell’Allegato I del DPR 151/2011.

 

Ecco i chiarimenti ufficiali

D.M.12 aprile 2019 – Modifiche al decreto del 3 agosto 2015 e s.m.i..

Con l’approssimarsi dell’entrata in vigore del decreto del 12 aprile 2019, prevista per il 20 ottobre p.v., si ritiene opportuno evidenziare i principali elementi di novità introdotti dal decreto in argomento.

Articolo 2 del D.M. 12 aprile 2019

Con tale articolo è stato, innanzitutto, ampliato l’elenco delle attività ricomprese in allegato I del D.P.R. 151/2011 a cui applicare le modalità di progettazione del c.d. Codice di prevenzione incendi; si segnalano, ad esempio, le attività dalla n. 19 alla n. 26 e la n. 73 che, invece, erano escluse dall’originario campo di applicazione del D.M. 3 agosto 2015.

Si evidenzia, altresì, che per tali attività di nuova realizzazione, con esclusione di quelle puntualmente elencate al successivo articolo 3, le norme tecniche allegate al Codice diventano l’unico strumento di progettazione ammesso.

Nei commi 3 e 4 sono fornite, invece, indicazioni riguardo alle modalità di progettazione per le attività esistenti che sono oggetto di modifiche e/o ampliamenti dopo l’entrata in vigore del decreto in argomento; in estrema sintesi, è ammesso che per tali attività sia possibile mantenere le modalità progettuali secondo le normative di tipo tradizionale anche sulle parti oggetto di modifica/ampliamento, qualora l’applicazione alle stesse del Codice comportasse incompatibilità con le porzioni dell’attività non oggetto di intervento.

Al tal riguardo, si evidenzia come la previsione sia tesa ad evitare potenziali elementi di criticità nella fase di transizione dalle normative tradizionali al Codice; in tale contesto, quindi, quando le modifiche o ampliamenti su attività esistenti progettate con le nuove disposizioni tecniche dovessero comportare interventi di conformazione, sia in termini strutturali che impiantistici, anche negli ambiti della stessa attività non oggetto di intervento, è consentito al responsabile dell’attività

di poter continuare ad applicare le normative di tipo tradizionale; è fatta salva la possibilità, su base volontaria, di riprogettare l’intera attività adottando le norme tecniche allegate al Codice.

Al comma 5, viene previsto, infine, che le norme allegate al Codice possano essere di riferimento per la progettazione, la realizzazione e l’esercizio, non solo delle attività “sottosoglia”, ossia che non rientrano nei limiti di assoggettabilità previsti nell’allegato I del D.P.R. 151/2011, ma anche per quelle che non sono elencate nello citato D.P.R.; le attività del comma 5 che optano per l’applicazione del nuovo approccio progettuale sono esonerate dall’applicazione delle normative di tipo tradizionale.

Articolo 3 del D.M. 12 aprile 2019

Tale articolo ha introdotto nel D.M. 3 agosto 2015 l’articolo 2-bis che definisce le modalità

applicative alternative.
Come in precedenza accennato, si fa salva la possibilità di applicare le normative di tipo

tradizionale (elencate all’art. 5, comma 1 bis) in alternativa alle norme tecniche allegate al Codice, per talune attività dell’allegato I al D.P.R. 151/2011, già regolate da specifica disposizione di prevenzione incendi che, attualmente, sono: alberghi, scuole, attività commerciali, uffici ed autorimesse (ad esempio, il responsabile di un’attività ricettiva turistico alberghiera potrà ancora optare tra l’applicazione del D.M. 9 aprile 1994 e s.m.i. o del D.M. 9 agosto 2016).

Per tali attività permane in vigore, pertanto, il regime del cosiddetto doppio binario. Nella tabella seguente, si riporta lo schema riepilogativo delle indicazioni sopra illustrate.

Schema RTO-RTV
In considerazione dell’importanza delle modifiche introdotte dalla norma in argomento, nel rimanere a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento, questa Direzione centrale assicurerà il necessario supporto alle strutture territoriali del C.N.VV.F., anche al fine di consentire l’uniforme applicazione delle disposizioni previste.

 

Nuovo allegato tecnico

Con la versione 250 termina il processo di aggiornamento e miglioramento dell’allegato tecnico. 10 Strategie antincendio rivisitate, sopratutto S4, che consentono di rendere la progettazione anche solo con le soluzioni conformi decisamente semi-prestazionale. Molto più tosto, più tecnico e sofisticato.

 

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