Persona qualificata sprinkler

di Filippo Battistini
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Analizziamo nel dettaglio le novità introdotte dalla UNI 12845:2020, nello specifico: Chi è la persona qualificata e cosa fa?

La norma richiede che il sistema sprinkler sia ispezionato periodicamente almeno una volta all’anno da una persona qualificata (vedere appendice Q). Il rapporto di ispezione dovrà valutare se il sistema è in conformità alla norma, ma non limitatamente alla manutenzione, anche al funzionamento e all’adeguatezza al rischio presente. Dovrà essere redatto un elenco degli scostamenti per intraprendere le azioni necessarie. 

 

Chi è la persona qualificata?

L’ispezione periodica, dovrà essere presa in carica da un organismo indipendente, cioè né il proprietario del sistema, né gli occupanti dell’edificio, né l’installatore del sistema (o installatore competente) neppure il fornitore di servizi o manutenzione (o il fornitore relativo competente). La persona qualificata sarà un individuo designato, formato opportunamente, competente sulla base di conoscenze ed esperienze pratiche e con la necessaria istruzione per consentire l’esecuzione delle prove e dei controlli.

NB: è terreno non battuto, pertanto si ipotizzato azioni di chiarimento da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La normativa internazionale attualmente non fornisce un supporto esaustivo.

 

A cosa serve il rapporto di ispezione?

La normativa non fornisce dettagli in merito alle procedure, ma da impressioni condivise tra professionisti si identifica tale necessità nella non sempre verificata correlazione tra tipologia di impianto e rischio incendio.

In altre parole, a volte gli impianti sprinkler quando chiamati a funzionare non sortiscono l’effetto desiderato non tanto perché mal progettati o mal realizzati. Bensì perché negli anni il bene da proteggere ha subito dei cambiamenti che ne anno aggravato il rischio incendio, soprattutto in termini di magnitudo.

Spesso capita che il professionista antincendio esegua la valutazione del rischio, predisponga la specifica tecnica e realizzi autonomamente o demandando a progettisti terzi l’impianto sprinkler analizzato.

 

Nel tempo però cambia la tipologia di stoccaggio, magari da stoccaggio a terra (ST1) si trasforma in stoccaggio su scaffali (ST2), oppure semplicemente aumenta l’altezza di impilamento. Queste modifiche potrebbero non influenzare il carico di incendio e quindi non costituire aggravio e portare ad un rinnovo periodico di conformità antincendio senza mettere in atto alcuna misura.

Quello che succede però è che una configurazione differente (più grave) rischia di rendere inefficace l’impianto sprinkler in quanto ad esempio la densità di scarica potrebbe non essere sufficiente a raggiungere la base della fiamma, lasciando vincere quindi i moti convettivi ascensionali delle fiamme.

 

Cosa succederebbe se non facessi il controllo?

Che un impianto ben progettato, ben realizzato e ben manutenuto, in caso di incendio potrebbe non essere in grado di controllare un incendio. Il tutto per il “semplice” fatto che il bene da proteggere è mutato.

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