S.2 Resistenza al fuoco

La strategia

Se vuoi trovare le soluzioni corrette per le strategie antincendio utilizzando il Codice di Prevenzione Incendi, sei nel posto giusto.

La reazione al fuoco è una misura di protezione passiva contro gli incendi. A differenza di altre strategie, non richiede l’intervento di un operatore o di un impianto, ma agisce limitando l’innesco dei materiali e la propagazione dell’incendio. Questa strategia si concentra sul comportamento al fuoco dei materiali nelle condizioni finali di applicazione, considerando anche la possibilità di effetti come l’effetto camino, come si è visto nella tragica vicenda della Grenfell Tower.

Per comprendere il grado di partecipazione dei materiali all’incendio, vengono utilizzate condizioni standardizzate di prova. La conoscenza di questi comportamenti è fondamentale per garantire la sicurezza degli occupanti e proteggere le strutture dalle conseguenze degli incendi. Siamo a tua disposizione per approfondimenti sulla strategia antincendio S.1 Reazione al fuoco e per fornirti ulteriori informazioni sulla prevenzione incendi.

Individuazione del livello di prestazione

La tabella S.2-2 del Codice di Prevenzione Incendi riporta i livelli di prestazione per la resistenza al fuoco delle opere da costruzione, che sono applicati a tutti gli ambiti dell’attività. Questi livelli sono indicati con un numero romano (I, II, III, IV, V) e rappresentano delle taglie di un vestito, che devono adattarsi alle esigenze specifiche dell’attività.

Più alto è il livello di prestazione e maggiori saranno le restrizioni richieste per garantire la massima sicurezza possibile. La scelta del livello di prestazione adeguato dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di attività, la presenza di materiali infiammabili, la superficie dell’edificio, e così via.

E’ importante considerare tutte queste variabili per garantire la massima sicurezza possibile, e l’adeguamento alle normative in materia di prevenzione incendi.

LIVELLO I
I ASSENZA DI CONSEGUENZE ESTERNE PER COLLASSO STRUTTURALE.
LIVELLO II
MANTENIMENTO DEI REQUISITI DI RESISTENZA AL FUOCO PER UN PERIODO SUFFICIENTE ALL’EVACUAZIONE DEGLI OCCUPANTI IN LUOGO SICURO ALL’ESTERNO DELLA COSTRUZIONE.
LIVELLO III

MANTENIMENTO DEI REQUISTI DI RESISTENZA AL FUOCO PER UN PERIODO CONGRUO CON LA DURATA DELL’INCENDIO.

LIVELLO IV
REQUISITI DI RESISTENZA AL FUOCO TALI DA GARANTIRE, DOPO LA FINE DELL’INCENDIO, UN LIMITATO DANNEGGIAMENTO DELLA COSTRUZIONE.
LIVELLO IV
REQUISITI DI RESISTENZA AL FUOCO TALI DA GARANTIRE, DOPO LA FINE DELL’INCENDIO, IL MANTENIMENTO DELLA TOTALE FUNZIONALITA’ DELLA COSTRUZIONE STESSA.

Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione

Per attribuire i livelli di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali impiegati nelle attività, sono stati stabiliti dei criteri generalmente accettati, riportati nelle tabelle S.1-2 ed S.1-3 del Codice di Prevenzione Incendi.

La tabella S.2-2 del Codice di Prevenzione Incendi riporta i criteri per l’attribuzione dei livelli di prestazione per la resistenza al fuoco delle strutture in base all’ambito dell’attività. Questa fase è cruciale poiché definisce le misure antincendio necessarie.

I parametri chiave per determinare i livelli di prestazione sono l’Rvita, Rbeni e il carico d’incendio qf, che sono individuati attraverso una valutazione del rischio incendio.

Più elevato è il livello di prestazione, maggiore sarà la resistenza delle strutture alle fiamme e maggiori saranno le restrizioni per garantire la sicurezza degli occupanti e la protezione dei beni.

Criteri di attribuzione

Livello dl prestazione

Descrizione

I

Opere da costruzione, comprensive di eventuali manufatti di servizio adiacenti nonché dei relativi impianti tecnologici di servizio, dove sono verificate tutte le seguenti condizioni:

  • Compartimentate rispetto ad altre oper costruzioni eventualmente adiacenti e strutturalmente separate da esse e tali che l’eventuale cedimento strutturale non arrechi danni ad altre opere da costruzione o all’esterno del confine dell’area su cui sorge di rischio Rbeni pari ad 1;
  • Non adibite ad attività che comportino presenza di occupanti, ad esclusione di quella occasionale e di breve durata di personale addetto.

II

Opere da costruzione o porzioni di opere da costruzione, comprensive di eventuali manufatti di servizio adiacenti nonché dei relativi impianti tecnologici di servizio, dove sono verificate tutte le seguente condizioni:

  • Compartimentate rispetto ad altre opere da costruzione eventualmente adiacenti;
  • Strutturalmente separate da altre opere da costruzione e tali che l’eventuale cedimento strutturale non arrechi danni alle stesse o all’esterno del confine dell’area su cui sorge l’attività medesima; oppure, in caso di separazione strutturale, tali che l’eventuale cedimento della porzione non arrechi danni al resto dell’opera da costruzione o all’esterno del confine dell’area su cui sorge l’attività medesima;
  • Adibite ad attività afferenti ad un solo responsabile dell’attività e con i seguenti profili di rischio:
  • Rvita compresi in A1, A2, A3, A4;
  • Rbeni pari ad 1;
  • Densità di affollamento <_ 0,2 persone/m2;
  • Non prevalentemente destinate ad occupanti con disabilità;
  • Aventi piani situati a quota compresa tra -5 m e 12 m.

III: Opere da costruzione non ricomprese negli altri criteri di attribuzione.

III

Vie d’esodo [1] dei compartimenti con profilo di rischio Rvita in B2, B3, Cii1, Cii2, Cii3, Ciiii1, Ciiii2, Ciiii3, E1, E2, E3.

IV

Vie d’esodo [1] dei compartimenti con profilo di rischio Rvita in D1, D2.

Tabella S.2-2: Criteri di attribuzione dei livelli di presentazione

Esempi

  • Contesto: Stabilimento industriale con Rvita: A3
  • Livelli di prestazione:
    • In edificio isolato: Livello di prestazione II
    • Adiacente ad altra attività: Livello di prestazione III
  • Contesto: Ufficio con Rvita: B2, classificato OA, HA
  • Livelli di prestazione:
    • In edificio isolato: Livello di prestazione II*
    • Adiacente ad altra attività: Livello di prestazione III* 

*attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale.

  • Contesto: Albergo con Rvita: Ciii2, classificato PB, HA
  • Livelli di prestazione:
    • In edificio isolato: Livello di prestazione II*
    • Adiacente ad altra attività: Livello di prestazione III* *attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale.

*attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale.

  • Contesto: Autorimessa condominiale con Rvita: A2, classificato SA, AA, HA
  • Livelli di prestazione:
    • In edificio isolato: Livello di prestazione II*
    • Adiacente ad altra attività: Livello di prestazione III* 

*attenzione alle eventuali prescrizioni della Regola Tecnica Verticale.

Soluzioni Progettuali

Soluzioni conformi per il livello di prestazione I: Per questo livello di prestazione non è richiesta alcuna prestazione minima di resistenza al fuoco alle strutture. Tuttavia, è necessario interporre una distanza di separazione su spazio a cielo aperto verso le altre opere da costruzione, la cui altezza deve essere calcolata secondo le procedure indicate nel paragrafo S.3.11 del Codice. Si ipotizza il ribaltamento con modalità di “corpo rigido” verso l’esterno del fabbricato, senza dover studiare dinamicamente il collasso della struttura.

Soluzioni conformi per il livello di prestazione II: Per il livello di prestazione II, oltre all’interposizione di una distanza di separazione su spazio a cielo aperto, si richiede anche la verifica delle prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni in base agli incendi convenzionali di progetto, utilizzando la curva ISO-834 per un periodo pari almeno a 30 minuti (R30), o inferiore qualora consentito dal livello di prestazione III per il carico di incendio specifico di progetto del compartimento in esame.

Soluzioni conformi per il livello di prestazione III: Per il livello di prestazione III, è necessario verificare le prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni in base agli incendi convenzionali di progetto, utilizzando la curva ISO-834 per un periodo pari a quanto ricavato dal calcolo del carico di incendio specifico di progetto del compartimento in esame (es. R30, R60, R90, R120, R240).

Soluzioni conformi per il livello di prestazione IV: Per il livello di prestazione IV, oltre alle soluzioni conformi valide per il livello di prestazione III, si richiede anche la verifica del controllo del danneggiamento di tutti gli elementi di compartimentazione, sia orizzontali che verticali, ad esclusione delle chiusure dei varchi. Vanno verificati specifici limiti di deformabilità, riportati nel paragrafo S.2.4.4 del Codice e successivi, ai fini del controllo del danneggiamento di tutti gli elementi di compartimentazione.

Soluzioni conformi per il livello di prestazione V: Per il livello di prestazione V, si applicano le prescrizioni valide per il livello di prestazione IV, oltre alla verifica della capacità portante in condizioni di incendio, della deformabilità per il danneggiamento strutturale e della compartimentazione. Non sono fornite soluzioni conformi per la verifica degli impianti ritenuti significativi ai fini della funzionalità dell’opera. Vanno effettuate verifiche dei limiti di deformabilità imposti dalle NTC per le verifiche agli stati limite di esercizio, nelle condizioni di carico termico e meccanico previste per le soluzioni conformi del livello di prestazione III.

Soluzioni alternative per il livello di prestazione I e II: Se la soluzione conforme risulta troppo vincolante o onerosa, è possibile valutare soluzioni alternative. Il DM del 18 ottobre 2019 introduce diverse opzioni, anche se altre soluzioni possono essere individuate. Per il livello di prestazione I, sono ammesse soluzioni alternative costituite da compartimentazione rispetto ad altre costruzioni o dall’assenza di danneggiamento ad altre costruzioni o all’esterno del confine dell’area in caso di collasso strutturale. Per il livello di prestazione II, sono ammesse anche soluzioni che prevedono il mantenimento della capacità portante in condizioni di incendio per un periodo sufficiente all’evacuazione degli occupanti in luogo sicuro all’esterno della costruzione. La capacità portante deve garantire un margine di sicurezza tmarg ≥ 100% · RSET e comunque ≥ 15 minuti.

Soluzioni alternative per il livello di prestazione III: Se la soluzione conforme risulta troppo vincolante o onerosa, è possibile valutare soluzioni alternative. Il DM del 18 ottobre 2019 introduce diverse opzioni, ma altre soluzioni possono essere individuate. Per il livello di prestazione III, è possibile verificare le prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni in base agli scenari di incendio di progetto ed ai relativi incendi convenzionali di progetto rappresentati da curve naturali di incendio secondo il paragrafo S.2.6.3. In alternativa, è possibile dimostrare la capacità di compartimentazione interna mediante l’impiego di sistemi di controllo dell’incendio a disponibilità superiore, come ad esempio sistemi di controllo del fumo e del calore.

Soluzioni alternative per il livello di prestazione IV e V: Sono ammesse soluzioni alternative, ma devono essere comunque ricercate nel rispetto delle NTC. Per il livello di prestazione IV, è possibile valutare soluzioni alternative che verifichino i parametri di danneggiamento e di funzionalità previsti dal progettista e dalla committenza, oltre alle verifiche di cui al paragrafo S.2.4.8. Per il livello di prestazione V, non sono fornite soluzioni alternative specifiche per la verifica degli impianti ritenuti significativi ai fini della funzionalità dell’opera, ma è possibile valutare soluzioni alternative per la verifica della capacità portante in condizioni di incendio, della deformabilità per il danneggiamento strutturale e della compartimentazione.

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