S.8 Smaltimento di fumi e calore
Se vuoi trovare le soluzioni corrette per le strategie antincendio utilizzando il Codice di Prevenzione Incendi, sei nel posto giusto.
La misura antincendio di controllo di fumo e calore ha lo scopo di individuare i presidi antincendio necessari per consentire il controllo, l’evacuazione o lo smaltimento dei prodotti della combustione in caso di incendio. In particolare, questa misura si realizza attraverso l’installazione di aperture di smaltimento di fumo e calore d’emergenza, utilizzate per allontanare i prodotti della combustione durante le operazioni di estinzione dell’incendio da parte delle squadre di soccorso, e sistemi per l’evacuazione controllata di fumo e calore (SEFC) durante tutte le fasi dell’incendio.
Individuazione del livello di prestazione
I livelli di prestazione per il controllo dell’incendio, applicabili alle opere di costruzione, sono definiti nella tabella S.8-1 del Codice. Questi requisiti sono obbligatori per tutti gli ambiti dell’attività e sono identificati da un numero romano (I, II, III), che rappresenta idealmente le diverse taglie di un vestito.
I livelli di prestazione più elevati comportano restrizioni maggiori, ma garantiscono un maggior livello di sicurezza contro gli incendi.
LIVELLO I
NESSUN REQUISTO.
LIVELLO II
DEVE ESSERE POSSIBILE SMALTIRE FUMI E CALORE DELL’INCENDIO DAI COMPORTAMENTI AL FINE DI FACILITARE LE OPERAZIONI DELLE SQUADRE DI SOCCORSO.
LIVELLO III
DEVE ESSERE MANTENUTO NEL COMPORTAMENTO UNO STRATO LIBERO DAI FUMI CHE PERMETTA;
- LA SALVAGUARDIA DEGLI OCCUPANTI DELLE SQUADRE DI SOCCORSO,
- LA PROTEZIONE DEI BENI, SE RICHIESTA.
FUMI E CALORE GENERATI NEL COMPORTAMENTO NON DEVONO PROPAGARSI AI COMPORTAMENTI LIMITROFI.
Criteri di attribuzione dei livelli di prestazione
La tabella S.8-2 riporta i criteri per assegnare ai diversi ambiti dell’attività i livelli di prestazione per lo smaltimento di fumo e calore. Questa fase è cruciale perché determina l’ampiezza delle misure antincendio da adottare per proteggere l’attività in caso di incendio. La scelta del livello di prestazione influisce in modo significativo sulla prestazione richiesta dall’impianto, quindi anche sulla sua dimensione e sul costo di realizzazione.
Criteri di attribuzione
Livello dl prestazione
Descrizione
I
Comportamenti dove siano verificate tutte le seguenti condizioni:
- Carico di incendio specifico qf <_ 600 MJ/m2;
- Per comportamenti con qf > 200 MJ/m2: superficie lorda <_ 25 m2;
- Per comportamenti con qf <_ 200 MJ/m2: superficie lorda <_ 100 m2;
- Non si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose in quantità significative;
- Non si effettuano lavorazione pericolose ai fini dell’incendio.
II
Compartimento non ricompreso negli altri criteri di attribuzione.
III
In relazione alla risultanze della valutazione del rischio nell’ambito e in ambiti della stessa attività (es. attività con elevato affollamento, attività con geometria complessa o piani interrati, elevato carico di incendio specifico qr, presenza di sostanze o miscele pericolose in quantità significative, presenza di lavorazioni pericolose ai fini dell’incendio, …)
Tabella S.8-2: Criteri di attribuzione dei livelli di presetazione.
Esempi
In un ipotetico stabilimento industriale con Rvita A3, secondo i criteri della tabella S.7-2, il livello di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali attribuito sarebbe III.
Immaginando di trovarsi in un ufficio aperto al pubblico con Rvita B2, classificato OA, HA, secondo i criteri della tabella S.7-2, il livello di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali attribuito sarebbe II*, con la raccomandazione di attenersi alle prescrizioni della RTV.
Supponendo di essere in un albergo con Rvita Ciii2, classificato PB, HA, secondo i criteri della tabella S.7-2, il livello di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali attribuito sarebbe III*, con la raccomandazione di attenersi alle prescrizioni della RTV.
Nel caso di un’autorimessa condominiale con Rvita A2, classificato SA, AA, HA, secondo i criteri della tabella S.7-2, il livello di prestazione per la reazione al fuoco dei materiali attribuito sarebbe I*, con la raccomandazione di attenersi alle prescrizioni della RTV.
Soluzioni progettuali conformi
Il Codice prevede soluzioni conformi per ciascun livello di prestazione, che sono caratterizzate da alcune limitazioni e condizioni di utilizzo. Nel caso del livello di prestazione II, è necessario prevedere idonee superfici di smaltimento del fumo e calore per ogni piano e locale del compartimento, dimensionate e distribuite in modo appropriato secondo le indicazioni del paragrafo S.8.5.
Per il livello di prestazione III, è necessario installare un sistema di evacuazione di fumo e calore (SEFC), naturale (SENFC) o forzato (SEFFC), progettato, installato e gestito in conformità alla regolamentazione vigente e alle norme tecniche dell’ente di normazione nazionale.
Inoltre, devono essere rispettate le prescrizioni tecniche aggiuntive, tra cui la compatibilità del SEFC con eventuali sistemi automatici di controllo o estinzione dell’incendio presenti (come gli sprinkler), nonché la previsione di funzioni di comunicazione e controllo dell’impianto SEFC in presenza di IRAI.
Soluzioni progettuali alternative
Se la soluzione conforme risulta essere troppo vincolante e/o troppo onerosa nelle opere di adeguamento, è possibile valutare soluzioni alternative più adatte al caso. Ad esempio, in caso di Aperture di smaltimento di fumo e calore d’emergenza, è possibile dimostrare con metodi analitici che i soccorritori possano smaltire fumo e calore dell’incendio nella configurazione considerata o grazie ad un impianto di smaltimento meccanico, utilizzando i metodi di progettazione descritti nelle appendici della norma UNI 9494.
In caso di Distribuzione uniforme delle aperture di smaltimento, è possibile garantire l’accessibilità protetta per i soccorritori a tutti i piani dell’attività e la disponibilità in prossimità di attrezzature e dispositivi di protezione antincendio, oppure dimostrare il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza impiegando i metodi di cui al capitolo M.3.
In assenza di norme o documenti tecnici adottati dall’ente di normazione nazionale, per le Caratteristiche degli SVOF possono essere utilizzati i principi di progettazione e le modalità di installazione e gestione contenute nella norma prCEN/TS 12101-11. In generale, è possibile dimostrare il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza per gli occupanti ed i soccorritori impiegando i metodi di cui al capitolo M.3.
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